Natale: nostalgia e speranza

Questo Natale mi avvolge di una pesante coperta di nostalgia. Non trovo quel senso di fratellanza con il mondo. Dove si trova? Perché a cosi pochi interessa saperlo? C'è qualcuno a cui interessa il bene altrui? O forse (e spero che sia così) chi si da da fare per gli altri non sta sotto i riflettori. Sento un forte dolore al petto al pensiero di tutti coloro che se ne sono andati quest'anno, sia quelle magnifiche persone che conoscevo personalmente, che hanno lasciato un vuoto incolmabile, e tutti coloro che se ne sono andati tragicamente nel mondo, là fuori. Il mio cuore duole. E noi, spettatori di orrori, cosa facciamo? Stiamo davvero concrettizzando qualcosa per migliorare questo mondo marcio? Non ho trovato parole adatte in questi mesi per esprimermi. Ho preferito tante volte tacere. Tante piccole cose riescono a spegnerti quella fiamma incoraggiatrice.... poi però, tante piccole cose ti riaccendono quella luce e ti scaldano il cuore. Qualche giorno fa ho incontrato una signora in banca. Un signore in fila con noi ha sottolineato con orgoglio che la signora, così in forma e pure molto bella, aveva quasi 100 anni e lei replicò civettuola "Non ne ho 100! Ne ho 97 di anni!" - e concluse che il comune le avrebbe organizzato una gran festa per i suoi 100 anni e che non ne vedeva l'ora. Questo ha portato un sorriso sul mio volto e mi ha scaldato l'anima. Presumo che il Natale porta con sè quel dramma di bontà, tutto deve essere bello, tutti buoni, i bambini devono ridere e si deve mangiare bene.... e guai se non è così. Quindi lasciatemi sbraitare un po' - ora tolgo questa coperta di cupa avvilimento, sorrido, e mi preparo a fare una differenza, nella speranza che l'anno nuovo porti l'ispirazione e la saggezza di cui ho tanto bisogno.

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